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download (1).jpgI nostri Circoli oggi….e domani?

 

Mi si è chiesto di discutere con voi il tema del Raduno "I nostri Circoli oggi….e domani?" che, con un tono interlocutorio, fa da conduttore culturale a questo al XII Raduno dei Circoli aderenti al Coordinamento. Quindi dopo il mio intervento apriremo il dibattito dove ognuno potrà discutere su questo interessante tema. Il Circolo è una istituzione rivolta ad una precisa categoria anagrafica con la funzione generalizzata di aiutare l’anziano a rimanere dentro il sistema sociale in una posizione non emarginata non da escluso. Si è soliti rimarcare le difficoltà della persona di età avanzata con una enfasi quasi apocalittica addossando ad una ipotetica progressiva decadenza sociale. Voglio ricordare che il cittadino comune, oggi, sta sperimentando un benessere materiale che non ha precedenti nella storia dell’umanità e non è stato mai raggiunto dalle società precedenti

    Fatta questa puntualizzazione vengo a riprendere il discorso centrato sulla questione se, e che cosa potrà cambiare nel Circolo in un tempo relativamente breve.

         Dico subito che è da qualche tempo che addetti ai lavori insistono nel discutere quale sarà il prossimo futuro dei Circoli. Si immaginano fantasiose trasformazioni dovute, per lo più, alle recenti innovazioni tecnologiche. E’ vero che l’avvento della tecnologia sociale ha cambiato molti aspetti della vita sociale. In pratica alcuni prevedono che, al più presto, in qualche maniera gli stessi Circoli verranno risucchiate nei vortice di questo fermento innovativo. Cosi che, molto semplicemente, mi è stato chiesto di dare la mia personale opinione su questo argomento.

     Intanto non c’è dubbio che il Circolo moderno è una istituzione che vive dentro una società caratterizzata dalla tecnologia informatica dove cellulari, computer, videogame si affiancano alla oramai vecchia televisione. Cosi si ipotizza che tali congegni elettronici entreranno con sempre maggiore intensità anche nei Circoli tanto che qualcuno esagerando  dice che il Circolo diventerà una sale giochi.

 Tutto certo può accadere, ma inviterei pero, chi studia questo istituto, prima di azzardare facili previsioni, seguire un metodo di analisi accurata della presente situazione e chiederci che cosa è un Circolo e quali funzioni sociali svolge nello spazio spontaneo del sociale prima di annunciare che cosa diventerà.

     Allora per definire correttamente un Circolo come una associazione costituita da persone della terza età, mi pare più corretto e più semplice partire da quello che non è. Ossia, non è una agenzia educativa, non è un centro culturale vero e proprio, non è una associazione assistenziale, non è un ritrovo di coscritti, non è la sede di un partito e non è nemmeno una sala giochi . Allora che cosa è. Come per ogni aggregazione organizzata per avere una idea che cosa è, necessita di vedere quale funzione sociale svolge dato che se una associazione esiste vuol dire che svolge un qualche funzione.. Per fare un esempio sappiamo quale funzione svolge un asilo nido, una scuola, un tribunale, una banca, le poste, la chiesa e vi dicendo. Ognuna svolge una sua precisa funzione che risponde ad un bisogno materiale, sociale o spirituale..

      Che il Circolo svolga qualche funzione lo dimostra il fatto che più di ventimila persone in provincia e quel quasi mezzo milione di persone in Italia che frequentano assiduamente i Centri sociali in Italia andrebbero a cercare una istituzione similare, un ambiente con le medesime caratteristiche.

     Allora alla luce di pur sensibili cambiamenti nella società il Circolo svolge ancora il compito ossia quello di migliorare la qualità della vita dei suoi associati. E lo fa diligentemente nonostante si insista nel lanciare sconfortanti previsioni circa il futuro di questa associazione. Una prova che gioca a favore dell’impegno che il Coordinamento applica per migliorare le condizioni di vita dei propri Soci è dato da alcuni dati statistici incontrovertibili. E’ noto che è inderogabile compito del Coordinamento incitare, raccomandare e favorire attività programmate dai Circoli. A questo riguardo basta ricordare che, in una indagine su 74 Circoli organizzata dal Coordinamento per l’anno corrente 2011, i medesimi Circoli, hanno organizzato ben 410 gite, in parte con mete in Provincia e, in parte, con destinazione località fuori dal territorio provinciale. I partecipanti a queste iniziative vengono stimati attorno 6.407 persone[1].

    Fatta questa breve precisazione va aggiunto che è da chiedersi quale altra associazione, oltre al Circolo, può al socio garantire, nel presente turbinio frenetico, stressante e chiassoso della vita sociale moderna, ai suoi associati un’isola tranquilla dove regna un clima disteso, un ambiente aperto a tutti dove predomina la socialità, la serena discussione, magari centrata su reiterati luoghi comuni. In definitiva il Circolo svolge quella funzione intima, umana direi sentimentale chesi misura nell’ascoltare i dialoghi che si tengono dentro questa struttura come ad esempio:

 Ai visto che la Juventus ha vinto il campionato?. Oppure Lo sai che mia nuora ha comperato un nuovo cappotto che gli arriva alle caviglie ? El par na suora. E ancora. Ieri sono andato in Alto Adige a magiare i canederli; ben, i era grossi come angurie !. E in fondo. Ai visto che si è sposata la figlia della Maria. Te vedessi che vestì ! me pareva na befana !!. E via di questo passo.

      Queste apparentemente banali interazioni tra coloro che frequentano il Circolo, in realtà, hanno la funzione di imprimere ne frequentanti il senso del gruppo, dell’appartenenza, della reciproca collaborazione che realizza una robusta socializzazione.

    I sociologi sono soliti definire tecnicamente questa funzione sociale con il termine ermetico di “unità aggregativa strutturata”. Noi, più semplicemente, chiamiamo luogo delle ciacere in libertà e dell’empatia.

      Allora per riprendere il tema del Raduno centrato sul futuro dei Circoli intanto si deve considerare che il Circolo deve mantenere, nonostante possibili trasformazioni, quella caratteristica di luogo accogliente della libera conversazione, del dialogo personale dove i frequentanti vivono edificanti momenti di spensierata allegria e amicizia che difficilmente può trovare nei freddi congegni della comunicazione elettronica ed informatica o in una sala giochi.

      Ecco che allora abbiamo in qualche modo scoperto la funzione primaria del Circolo.. Mi sento allora di invitare gentilmente i dirigenti e i collaboratori non che coloro che studiano il mondo dell’associazionismo di categoria di agire con una certa cautela nel meditare sul futuro del Circolo. Infatti la procedura corretta per definire le situazioni è quella utilizzare delle opportune simulazioni.

     Infine rimango sempre dell’opinione che, allo stato attuale, nessuna altra istituzione può anteporsi, con le medesime prerogative sociali, al Circolo. La sua impostazione singolare e democratica è adatta a svolgere una funziona di socializzazione, di coesione e di sviluppo il senso di appartenenza e svolge il suo compito di inclusione sociale dell’associato. Badate bene cosa assai rara ai nostri tempi dove si è soliti criticare affrettatamente, tutto e tutti quando non è in linea con le proprie individuali aspettative.

    Ebbene per quanto ne sappia il Circolo è l’unica istituzione, per la terza età, e non solo per questa, in grado di appagare determinate soddisfazioni individuali e collettive che in altri contesti sono improponibili. Quindi a rischio di sembrare autoreferenziale, aggiungo che, nonostante qua e la si sentono voci isolate che ne annunciano la sua prossima scomparsa, io non vedo, per il momento nessun altro ente, fondazione, organismo, struttura o gruppo organizzato in grado di sostituirlo.

 

        Detto questo nel chiudere questo mio breve intervento non posso non accennare ad un aneddoto ripreso dal sociologo Georg Simmel (1858-1959). Questi sostiene che a casa sua ha tre sedie: una per la solitudine, una per l’amicizia e una per la società. Ebbene simbolicamente si può immaginare che il Circolo rappresenti la quarta sedia della solidarietà sociale.

 Merzi C.

 

[1] Merzi C., Analisi conoscitiva sul progetto-gita..,Coordinamento Circoli Pensionati ed Anziani, Trento, 2012.